Uno Naturale

Progetto Black Flag: di cosa si tratta, beh quando i copyright del gioco di ruolo più famoso del mondo vengono rilasciati gratuitamente……

Progetto Black Flag: di cosa si tratta

Prefazione

Come alcuni ricorderanno, la Wizard of the Coast, produttrice di tutti i prodotti della linea Dungeons and Dragons 5a Edizione, si è ritrovata in tempi relativamente recenti al centro di una vasta controversia. Dalle ceneri del conflitto è nato il Progetto Black Flag, realizzato da Paizo (casa produttrice di Pathfinder), Kobold Press (ideatori di diversi setting per D&D 5e) e svariati altri autori. Ma di cosa si tratta esattamente e perché è nato? Scopriamolo insieme!

La controversia

Qui cercheremo di riassumere gli eventi che hanno interessato la controversia attenendoci ai meri fatti e lasciando supposizioni ed elucubrazioni ad avvocati e giuristi, ma appare di cruciale importanza sapere cosa sia successo e come questo abbia comportato la nascita del Progetto Black Flag.

Quando venne rilasciata la quinta edizione di D&D, questa venne pubblicata insieme ad una specifica OGL (Open Game License) che permetteva a chiunque di scrivere, pubblicare e vendere materiale che sfruttasse il regolamento di D&D senza dover pagare alla Wizard of the Coast nessuna forma di tributo economico. Questa scelta ha portato la 5e ad un balzo di qualità: intere case editrici sono nate e cresciute realizzando materiale compatibile con essa per non parlare di gruppi di giocatori che, con le loro campagne in streaming, hanno raggiunto fette di mercato prima virtualmente inarrivabili e trascinato nell’hobby migliaia di nuovi giocatori.

La tempistica

Dopo anni tuttavia la Wizard of the Coast ha inviato una email a tutte le compagnie, i gruppi di streaming più famosi e altri produttori ed editori che hanno sfruttato l’OGL fino a quel momento  facendo sapere che non avrebbero più potuto farlo senza versare un obolo significativo all’azienda ogni anno, pagando retroattivamente anche per tutti i prodotti già realizzati e in vendita/disponibili sui propri siti. L’email è stata inviata insieme a un contratto da firmare e riconsegnare entro 1-2 settimane, pena la cancellazione dei diritti di vendita e il passaggio a vie legali per l’eliminazione dei prodotti già presenti online. Prese contropiede, le compagnie e i gruppi interessati hanno convocato i propri avvocati e hanno deciso di pubblicare l’email ricevuta definendola “un’estorsione” o persino una “truffa”.

Dopo diversi scambi che hanno fatto sufficiente scalpore sul web, la Wizard ha deciso di fare un passo indietro e rinunciare, lasciando la precedente OGL intatta, almeno fino all’uscita della prossima edizione (in arrivo a giugno!). Le case editrici tutto sommato sono rimaste perplesse da quanto avvenuto e, per evitare ulteriori screzi, hanno optato per la realizzazione di un regolamento a sé stante pressapoco identico alla 5e ma abbastanza diverso da poter essere posto al di sotto di un’altra OGL: il regolamento in questione è stato chiamato Progetto Black Flag.

Oltre ad alcune differenze a livello di regolamento e terminologie (che andremo a vedere insieme nei futuri articoli) Progetto Black Flag è protetto da una OGL che permette a chiunque di pubblicare e vendere materiale che sfrutti il suo regolamento senza dover versare neanche un centesimo nelle tasche degli ideatori ORA E PER SEMPRE (come scritto nel documento scaricabile nell’apposito sito).

Perché dovrebbe interessarci?

A meno che non siate intenzionati a vendere le vostre campagne homebrew, i vostri setting o mettere online le vostre sessioni di gioco in streaming il Progetto Black Flag potrebbe non apparirvi particolarmente interessante…e allora perché parlarne? La motivazione è molto semplice: Black Flag è un’opera realizzata dalle menti di diverse case produttrici che in questi anni hanno dimostrato di poter realizzare avventure, mostri e regole extra estremamente valide basandosi sui feedback dei giocatori e le loro richieste.

Il risultato è un regolamento estremamente digeribile per qualunque veterano della 5e di D&D ma con alcune accortezze che, personalmente quantomeno, ho trovato molto interessanti: Artificer che si basano solo sulle proprie invenzioni e non sulla magia, Bardi capaci di eseguire canti dai molteplici effetti per aiutare i propri alleati e debilitare i nemici usando le proprie Ispirazioni Bardiche, Barbari che non solo difficilmente vengono presi di sorpresa ma che possono persino agire nei turni di sorpresa se vanno istantaneamente in Ira in risposta alla minaccia e tante altre opzioni, magie e mostri rivisitati.

Trattandosi inoltre di un regolamento disponibile online gratuitamente e di cui è già uscita una prima ambientazione ufficiale della Kobold Press, “Tales of the Valiant”, diviene uno strumento di cruciale importanza e interesse sia per i veterani che per i neofiti che vogliono avvicinarsi al gioco. Sul sito ufficiale del progetto inoltre vi è un PDF gratuito che permette di convertire tutto il materiale della quinta edizione al regolamento di Black Flag.

Quindi cosa vedremo nei prossimi articoli?

Trattandosi di un gioco estremamente simile alla 5e, i prossimi articoli tratteranno principalmente delle differenze che intercorrono tra le due edizioni, cercando di aiutare quei giocatori e master che non masticano l’inglese come seconda lingua e aiutarli a provare questo sistema di gioco capace di offrire nuove ed interessanti opzioni. 

Regole Extra IV: Avventure Epiche

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

en_USEnglish